Il titolo del post riporta alla mente ricordi di ragazzini allo storico parco divertimenti di Limbiate, le cui vicissitudini sono tristemente note ai più.
Pur consapevoli dell'impossibilità di competere con l'avanguardia dei parchi a tema di oggi, gli abitanti dei paesi limitrofi una possibile rinascita di "Greenland" forse l'hanno sempre sognata. Sogno in cui in qualche occasione ci è sembrato di svegliarci davvero, come quando due anni fa il Comune di Limbiate sul suo sito scrisse che si cercava l'investitore o come quando il sito theparks.it parlò in ben due articoli, nel 2009 e nel 2010, di riqualificazioni e di investimenti per la rinascita del parco.
Ora però torniamo alla realtà; il nostro autore Bruno ha partecipato ad una visita fotografica del parco, organizzata dal gruppo Facebook I Luoghi dell'abbandono ed ha immortalato la realtà dello stato in cui si trova Città Satellite....
Sabato d'agosto, temperatura non
troppo bollente e cielo azzurro, giornata ideale per fare un bel giro in moto.
Dove andare? La montagna con le
curve delle strade dei passi e i paesaggi da ammirare è la meta adatta. Il
primo posto che mi viene in mente è Livigno, ottima occasione per fare anche un
po' di acquisti di alcol e tabacco. Ma la strada principale non è abbastanza
panoramica, bisogna aggiungere qualche variante per rendere il tragitto più
interessante. Eccomi quindi a studiare il percorso, l'idea è di cercare un
itinerario che mi permetta di fare un percorso all'andata e uno diverso al
ritorno. L'idea è di fare qualche passo alpino prima di arrivare a Livigno e
tornare dalla Svizzera. Le alternative sono Stelvio e Gavia. Guardando la
cartina mi rendo conto che facendo prima il Mortirolo e poi il Gavia ho il
percorso giusto per andare verso Livigno. Ecco trovato quindi l'itinerario
giusto:
Partenza da Senago e poi in ordine: Mortirolo
– Gavia – Foscagno- Forcola – Bernina – Maloja, totale km 500 circa.
Si parte la mattina sul presto verso le 8:30, va bene
presto ma non troppo. Il primo tratto di strada è composta dalla Milano Lecco
per poi proseguire verso Colico e poi Tirano, il panorama dopo Lecco inizia a
farsi interessante, anche se nulla in confronto a quello che verrà dopo. Questo
tratto scorre via tranquillo, unico inconveniente qualche pattuglia dei
Carabinieri a cui prestare attenzione. Subito dopo Tirano inizia la parte
interessante del tour, il primo dei passi è il Mortirolo, si trovano le indicazioni
a Mazzo in Valtellina. Il passo famoso per le arrampicate del Pirata, che viene
ricordato con una dedica su una parete di uno dei tanti tornanti che portano al
passo. Arrivati in alto il panorama è composta da pascoli di montagna, le curve
dei tornanti sono strette.
Giusto il tempo di un paio di foto e si scende verso
Ponte di Legno, la strada è un susseguirsi di curve e tornanti, quando le curve
non sono troppo strette c’è da divertirsi.
Passato Ponte di Legno si sale verso il Gavia, qui la
strada è fantastica, si sale verso il passo a quota 2600mt passando per
tornanti e paesaggi quasi surreali. Dopo un paio di soste per qualche foto si
arriva al rifugio Bonetta, punto di ritrovo di ciclisti e motociclisti.
Da qui
si gode della vista del ghiacciaio e di un laghetto di alta montagna. Il
rifugio è il posto giusto per pranzo, cervo in salmi con polenta e un quartino
di vino rosso.
Dopo il pranzo si riparte, direzione Livigno passando per Santa
Caterina Valfurva e Bormio, anche questo tratto di strada si rivela pieno di
curve e panorami da cartolina. Passato Bormio si sale verso il passo del
Foscagno per poi arrivare a Livigno e fare una passeggiata per il centro
affollato. La strada che porta a Livigno dopo aver passato il Foscagno è un
altro tratto in cui guidare è un vero piacere. Dopo aver fatto un giro per il
centro e fatto un po’ di shopping arriva il momento di tornare in sella.
Prossima tappa passo Bernina in Svizzera, famoso per il
trenino rosso che passa vicino al ghiacciaio. Quindi da Livigno si segue la
direzione del passo Forcola, la strada continua con curve non troppo
impegnative e divertenti. Si passa quindi il confine Svizzero e si prosegue
verso passo Bernina e Saint Morittz. Il passo del Bernina si rivela l’atra
attrazione del giro, insieme al Gavia è il passo più panoramico visto in
giornata da cui si può ammirare il ghiacciaio.
Dopo un paio di foto, si proesgue verso Saint Moritz, le
strade diventano meno impegnative e bisogna prestare attenzione ai limiti di
velocità svizzeri, da quelle parti sono molto fiscali.
Arrivati a Saint Moritz si può ammirare il lago di fronte
alla famosa località sciistica, se riuscite e vi piacciono le località vip
potete fare un giro a Saint Moritz. Altrimenti proseguite costeggiando il lago
in direzione Maloja per rientrare in Italia.
Arriva quindi l’ultimo passo della giornata, il Maloja. Una
serie di curve strettissime vi accompagna verso Chiavenna. Posto ideale per
cena dove poter degustare un piatto di pizzocheri.
L’ultimo tratto scorre via tranquillo, passando da Colico e
riprendendo la Milano Lecco.
Domenica 4 settembre il programma è un giro in moto al Lago, non si sa quale lago ma si può decidere all'ultimo. E all'ultimo, quando invece di essere in 4 diventiamo 6, optiamo per una macchina e una moto e invece che al lago decidiamo su mia proposta di andare all'Alpe Devero.
L'area fa parte del Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero, istituito nel 1995.
Decidiamo di partire all'alba, quindi appuntamento alle 9.30 pronti a partire da Senago. La prima sosta è in autogrill poco dopo Gallarate per un caffè. Appena entrati, Pippo vede un modellino di un aereo Alitalia per bambini e mentre lo maneggia avvertendo tutto l'autogrill che quello sarebbe stato il suo nuovo drone un'ala si stacca dalla fusoliera e finisce per terra! Come se non fosse successo niente a gran voce ordina un macchiato decaffeinato e finita la pausa ripartiamo alla volta del Devero.
Una volta arrivati (mezzogiorno) troviamo parcheggio per l'auto prima dell'ultima galleria mentre Bruno e Rea con la moto arrivano in cima al parcheggio. C'è una navetta che fa la spola fra i due parcheggi ma noi da buoni scalatori della domenica preferiamo sgranchirci da subito le gambe.
10 minuti di salita e siamo all'inizio dell'Alpe, il tempo di guardarci in giro e di scattare qualche foto e decidiamo di incamminarci per Crampiolo, con una visita veloce al Lago delle Streghe prima di pranzo ed una passeggiata fino al Lago Devero dopo.
Il Lago delle Streghe è un piccolo laghetto dalle acque cristalline il cui fondale ricco di vecchi tronchi spezzati e di rocce conferisce al lago quell'aria spettrale ed incantata da cui il nome, dovuto anche ad una vecchia leggenda.
Venivo in questi posti ogni anno tra i 6 e i 13 anni quindi vedere il lago delle streghe dopo tutto questo tempo mi fa davvero piacere.
Dopo circa 40 minuti di cammino su una mulattiera ben pavimentata arriviamo a Crampiolo e da lì in 5 minuti superiamo la collina che ci separa dal Lago delle Streghe.
Mentre Dino e Rea pucciano i piedi nell'acqua molto fredda del laghetto e Bruno e Taty fanno qualche foto, Pippo si schiaccia un pisolino e io trovo un posto per far decollare il drone e fare qualche veloce ripresa.
La luce non è il massimo, il cielo un po' coperto non rende i riflessi dell'acqua spettacolari come con il cielo blu ma qualche video voglio farlo.
Dopo circa mezz'ora la fame si fa sentire, quindi torniamo alle baite di Crampiolo dove qualche cucina ha già chiuso e riusciamo a trovare posto alla locanda LA BAITA, e tra una cosa è l'altra sono quasi le 15!
Gran mangiata, tagliere di affettati molto buoni, formaggi, e abbuffata di polenta pasticciata con carni e funghi trifolati.
Ci riprendiamo che sono quasi le 17, e dato che il tempo sembra peggiorare decidiamo di non proseguire per il Lago Devero e di rientrare, quindi dopo qualche minuto di relax e un'altro volo in cui per poco non schianto il drone contro un pino (vedi video) riprendiamo la marcia verso il parcheggio.
Viaggio di ritorno con piccola sosta a Domodossola per un caffè e poi a casa, soddisfatti per quello che per me è stato un tuffo nelle gite da ragazzino con la famiglia, e per gli altri una piacevole scoperta dove tornare volentieri!
Riporto il link ad un articolo de Il Giorno di qualche giorno fa, con un riferimento al video che ho fatto verso la fine di Agosto proprio sulla Villa Borromeo. Leggi articolo su Il Giorno - Rho Bollate
Nella speranza che tale bellezza non vada dimenticata come troppo spesso succede per queste ville storiche, vi lascio anche qui il link al video e vi auguro buona visione!